Fare rete per rispondere alla nostra missione
I coordinatori del settore sociale delle diverse Conferenze in cui è suddivisa al Compagnia a livello universale, nell’incontro del maggio 2013 hanno redatto un documento che contiene le linee guida per fare rete all’interno dell’apostolato sociale. Un documento importante che pone il tema delle reti al centro del lavoro sociale della Compagnia, identificando gli aspetti e le caratteristiche che identificano una rete della Compagnia di Gesù. Proponiamo qui una sintesi dei passaggi più importanti, rimandando ad una letture completa del documento per un approfondimento.
Le fonti
La Congregazione Generale 34^ sottolinea la necessità di un lavoro in rete nella Compagnia
“per sfruttare appieno le opportunità che ci sono date dall’essere un’istituzione internazionale […]. Iniziative per creare o supportare forme di reti dovrebbero coinvolgere tutti i livelli della Compagnia” (d.21, n.14).
La motivazione va ricercata nella consapevolezza, cresciuta in questi anni nel settore sociale, che i problemi che affrontiamo a livello locale molto spesso sono legati a fenomeni globali. Servono reti in grado di affrontare le radici dell’ingiustizia.
Perché fare rete?
Il settore sociale trova senso in tre verbi: condividere la vita dei più svantaggiati, servirli e difenderli. La nostra presenza con i poveri deve aspirare ad incoraggiarli nel loro stesso processo di crescita. Allo stesso tempo uno dei nostri compiti principali è quello di promuovere la giustizia, non è solo un problema di migliorare le condizioni di vita delle persone, ma cercare di cambiare le strutture che producono ingiustizia affinché le persone possano vivere con libertà e dignità la propria vita senza dipendere dalla carità di altri.
La terza risposta alla domanda risiede nel contesto in cui viviamo, la globalizzazione crea una connessione fluida fra dinamiche economiche, sociali, politiche e culturali, dove la dimensione locale e quella globale si contaminano a vicenda e richiedono risposte adeguate che da soli non si è più in grado di dare.
Esiste anche una dinamica propria della Compagnia da tenere in considerazione: essa possiede infatti le condizioni necessarie per operare in questo contesto nuovo. Unire le forze non è solo un’opportunità, ma è una necessità
- per meglio comprendere la realtà
- perché si diffondano le buone pratiche
- perché è necessario fare azione di advocacy
La rete diviene la condizione che ci consente di rispondere alle mutate condizioni della missione, nel rispetto dell’autonomia delle singole istituzioni e mantenendo il contatto diretto con la realtà locale.
Fare rete nella Compagnia di Gesù
Possiamo definire genericamente la rete come una struttura di comunicazione orizzontale che mette insieme attori locali diversi, con l’obiettivo di facilitare una collaborazione reciproca. Per la Compagnia la rete invece essa è una modalità di lavoro che utilizza la collaborazione fra istituzioni locali a livello globale o regionale in grado di dare risposta alle sfide regionali o globali che non possono essere affrontate dalle singole istituzioni. Una definizione che enfatizza 3 livelli diversi: l’unità nell’azione, la capacità di agire a livello regionale o globale, una maggiore intensità del livello di risposta.
Alcune caratteristiche del lavoro in rete possono trovare ispirazione nella spiritualità ignaziana. In primo luogo la chiamata a partecipare al movimento di redenzione del mondo nella sua globalità (Contemplazione dell’Incarnazione degli Esercizi Spirituali), che ci chiama a guardare al di là delle frontiere strette del nostro lavoro e dei contesti in cui operiamo.
In secondo luogo la rete obbliga ad entrare in dialogo, ad aprirci ad altre forme di lavoro e a leggere la realtà, tutti aspetti profondamente ignaziani. Fare rete richiede generosità e fiducia, assumendo responsabilità insieme ad altri, realizzando cose che non hanno necessariamente un beneficio diretto sui singoli membrii e aiutandoci a discernere il contesto stesso in cui operiamo e il nostro contributo attraverso il contributo degli altri. Infine la rete si fonda su un processo partecipativo, attraverso l’ascolto reciproco, il discernimento in comune e la capacità di lasciar operare lo Spirito Santo.
Il valore aggiunto della rete
Diversi sono i livelli coinvolti che possono trarre beneficio dal lavoro in rete:
- il livello delle istituzioni locali: amplia gli orizzonti, rafforza il proprio capitale sociale, riduce il senso di isolamento e solitudine, amplifica la missione locale e gli dà un rilevanza universale. Le istituzioni imparano l’una dall’altra e cresce l’accesso a informazioni rilevanti
- il livello del corpo apostolico della Compagnia: accresce il senso di appartenere ad un corpo universale, aiuta a coordinare gli sforzi delle diverse istituzioni
Fattori chiave per fare rete nella Compagnia di Gesù
Fattori che contribuiscono al successo di una rete:
- un leader della rete che abbia il tempo, le capacità, la visione strategica e la dedizione personale per svolgere questo ruolo
- un gruppo di riferimento che rappresenta il motore della rete e che prende le decisioni sulla base del consenso
- una istituzione che svolga il ruolo di hub comunicativo, con un mandato chiaro e una relazione definita nel rapporto con il leader
- incontri regolari della rete
- un piano apostolico chiaro e concreto che deve essere approvato dalla rete
- una identità ignaziana e gesuitica chiara delle istituzioni, dei processi e delle strutture. L’identità è fonte di unione e immagine della rete verso l’esterno
- una comunicazione efficace dei risultati raggiunti
- l’opzione migliore è che la rete sia incorporata nella struttura del governo della Compagnia, contribuendo effettivamente alla definizione degli obiettivi strategici della Provincia o della Conferenza
- è necessario un mandato chiaro da parte dei superiori circa la priorità del lavoro in rete
- la missio e i programmi della rete sarebbe opportuno fossero approvati dai Superiori
- il leader e le istituzioni aderenti alla rete dovrebbero ricevere un’approvazione e un mandato esplicito da parte dei Superiori
- i Delegati e i coordinatori del settore sociale dovrebbero fornire accompagnamento, guida e supporto alle reti
- nel caso abbia ricevuto l’approvazione da parte dei Superiori, la rete dovrebbe avere accesso alle risorse economiche necessarie alla sua struttura e alle sue attività.
- i membri della rete devono fornire le risorse umane e finanziarie necessarie alla loro partecipazione e alle attività svolte
- le attività della rete dovrebbero essere incorporate nei piani apostolici e nel calendario annuale delle singole istituzioni che vi partecipano
L’esperienza di questi anni consente di identificare alcuni ostacoli e limiti al lavoro in rete nel settore sociale:
- una bassa percezione dell’appartenenza ad una missione universale della Compagnia che va al di là dell’impegno locale
- l’individualismo
- la mancanza di risorse adeguate, umane e finanziarie, destinate alla rete
- la poca educazione alla leadership orizzontale, dove le decisioni sono prese sulla base del consenso e dove si dà una risposta collettiva
- la cultura organizzativa della Compagnia di Gesù, tipicamente verticale e quindi poco adatta al lavoro di rete fra settori e Province diverse.
Il documento termina con alcune raccomandazioni che richiamano ad un maggior sforzo comunicativo, ad accrescere la consapevolezza e la sensibilità dei Superiori circa l’opportunità che le reti offrono per una risposta migliore alla missione apostolica, alla previsione, nei piani strategici delle singole opere sociali, della partecipazione alle reti.
Daniele Frigeri – Segretario Generale JSN
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