Il Centro Astalli celebra la giornata mondiale del rifugiato 2014
Don Virginio Colmegna, Enrico Letta, P. Giovanni La Manna, i protagonisti del colloquio sulle migrazioni del Centro Astalli per la Giornata del Rifugiato 2014.
Chi chiede asilo lo chiede a te. La vera sicurezza è l’ospitalità.
Mercoledì 18 giugno ore 18.00 – Università Gregoriana, piazza della Pilotta 4, Roma
Il titolo della campagna di sensibilizzazione che il Centro Astalli lancia in occasione della prossima giornata del Rifugiato è “Chi chiede asilo lo chiede a te – la vera sicurezza è l’ospitalità”. Slogan che proviamo a spiegare e declinare in un nucleo tematico che fa riferimento alle parole di papa Francesco nelle sue visite a Lampedusa e al Centro Astalli e al suo incontro con i rifugiati.
Viviamo in una società sempre più impaurita. Un clima di crescente insicurezza alimenta la paura del futuro, la paura del diverso, la paura dello straniero. In molti territori italiani persino l’accoglienza di numeri molto ridotti di rifugiati suscita allarme e proteste. È un clima culturale che colpisce chi cerca protezione, ma danneggia tutti i cittadini, perché si finisce per limitare la libertà di tutti in nome di una sicurezza solo illusoria e ci si preclude lo scambio e l’incontro con il diverso da cui ogni civiltà ha sempre tratto nutrimento e linfa vitale.
«Non abbiate paura!» dichiarò Giovanni Paolo II nel 1978, invitando ad aprire «i confini degli Stati, i sistemi economici e quelli politici, gli immensi campi della cultura, della civiltà e dello sviluppo». Oggi Papa Francesco ribadisce che «il mondo può migliorare soltanto se si è capaci di passare da una cultura dello scarto ad una cultura dell’incontro e dell’accoglienza». Se vuole tenere fede ai suoi valori fondanti, l’Europa oggi è chiamata ad aprire le sue porte a chi cerca asilo, considerando la concretezza delle situazioni e in particolare la difficoltà di chi si trova in zone di conflitto e non ha accesso effettivo alla protezione internazionale. Uno stato che difende i propri confini mettendo a rischio la vita di altri esseri umani non può offrire autentica sicurezza nemmeno ai suoi cittadini.
Ma anche nell’esperienza quotidiana tutti possiamo contribuire a un cambio di prospettiva, iniziando ad aprire le porte delle nostre case. Scopriremo che i rifugiati non sono un peso per le comunità in cui arrivano, ma persone che hanno molto da dare, a noi e alla nostra società. L’ospitalità non è solo un valore cristiano – comune alle grandi religioni del mondo – ma prima di tutto un valore umano, che riconosce che tutti abbiamo il diritto di essere accolti, non perché facciamo parte di una specifica famiglia, gruppo etnico o comunità religiosa, ma semplicemente perché siamo esseri umani che meritano accoglienza e rispetto.
Abbiamo chiesto a esponenti della cultura italiana, da Erri De Luca a Enzo Bianchi da Pupi Avati a Melania Mazzucco, da Gad Lerner, Lella Costa a Giovanni Maria Flick e tanti altri di regalarci una frase autografa che possa essere una sorta di breve commento o sottotitolo allo slogan “Chi chiede asilo lo chiede a te”.
I contributi raccolti verranno diffusi su tutti canali di comunicazione del Centro Astalli. Un’anteprima dei commenti inviati sarà presentata in un video dal titolo “Chi chiede asilo lo chiede a te” che introdurrà il colloquio sulle migrazioni.
Ufficio stampa Fondazione Astalli: Donatella Parisi 06 69925099 – d.parisi@fondazioneastalli.it
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