JSN IN DIRETTA. A FIANCO DEI POVERI INSIEME AI NON CREDENTI
“Collaborare con chi si impegna a fianco ai poveri, credente o non credente”
“Nasceva l’esigenza per alcuni gesuiti di avvicinarsi al mondo operaio facendosi operai, con lo stile di Gesù dell’incontro e dell’ascolto”. E’ P. Fabrizio Valletti, gesuita della Comunità di Scampia in rappresentanza del Centro Hurtado, a ripercorrere la storia del preambolo che diede vita al Jesuit Social Network. Sulla linea del Concilio e l’esortazione del padre Arrupe nacquero infatti le intuizioni di quegli uomini di Chiesa che vollero schierarsi dalla parte dei lavoratori. “Ma vivere a fianco della sofferenza per trovare soluzioni fu un’ispirazione autentica”, ricordò che Gesù era stato il primo a camminare tra la gente del suo tempo. Ed è questa “sintesi tra ispirazione evangelica ed impegno sociale” che il JSN ha voluto proseguire nel mettere a confronto le molte realtà, operanti attorno ai gesuiti ma non per forza connotate religiosamente, che della vicinanza agli ultimi (siano essi migranti, minori, carcerati, senza dimora, poveri) hanno fatto una scelta di vita sul territorio.
Per il futuro occorre saper lavorare ancora di più con chi è impegnato a fianco dei poveri anche se non riconosce o non ha sviluppato una coscienza di fede. Il nostro compito è “formare le persone al servizio”.
“Non si può essere innamorati di Gesù se non ci innamoriamo dei poveri”, perché il povero se ci crediamo è l’espressione di un Cristo che si incarna ancora una volta nella storia. “Chi di noi è immerso quotidianamente nella sofferenza, se non prega non regge”: è il problema di chiedersi di continuo ‘Dio dove sei? Ti sei nascosto?’ Sì, si è nascosto: nei poveri, come denuncia vivente della nostra incapacità di rendere giustizia”.
Tra i punti su cui insistere di più Valletti sottolinea il lavoro, che è prima di tutto “cultura del lavoro, della collaborazione”. L’individualismo che il liberismo economico ci ha insegnato è che ci si afferma sgomitando gli altri” ma non è così. Una cultura del bene comune invece è “frutto di un’autentica sequela di Gesù”.
[a cura di Giacomo D’Alessandro, pubblicate sul blog www.fiatocorto.blogspot.com]
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