Mi aveva raccontato il Natale
Cari amici, una breve comunicazione a partire da un piccolo racconto che pochi giorni fa ho ascoltato da uno dei ragazzi che aveva partecipato al percorso di formazione di questa estate a Selva, sull’impegno per la giustizia.
L’altro ieri lui aveva accompagnato ad un centro di orientamento per cittadini stranieri un suo compagno di università nigeriano in difficoltà: a causa del protrarsi dei suoi studi aveva perso la borsa di studio ed anche il permesso di soggiorno. Nella sala di aspetto aveva incontrato diversi personaggi: una donna africana con in braccio un bambino, un tizio grande e grosso che sembrava essere il suo compagno, probabilmente proveniente dall’est europeo, un gruppo di giovani, forse Tailandesi, che schiamazzavano nel fondo, e il suo amico in ansia sul dove andare a dormire.
Entrando aveva percepito l’ostilità e per lo meno la carica della sofferenza di quel luogo: la donna sembrava lamentosa, il presunto padre irrequieto e un po’ arrogante, i giovani orientali irritanti nella loro scarsa sintonia a quel luogo di sofferenza e il suo compagno molto teso e preoccupato.
Poi c’era il bambino, a cui non aveva prestato attenzione, inizialmente una sorta di piccola appendice della madre. Dopo qualche minuto in cui aveva sentito crescere il disagio dentro di lui, finalmente riesce a fermare gli occhi sul bambino, lo vede splendido, come una luce nel buio. Così lascia che la tenerezza inondi il suo cuore e un po’ alla volta era come se ci fosse solo il bambino nella sala d’aspetto.
A quel punto il ragazzo che racconta abbassa la voce, quasi stupito di quello che sta dicendo. Poco alla volta la luce di quel bambino anima diversamente i soggetti della sala d’aspetto, la madre piena di tenerezza, il padre accorato per il destino del bimbo, i Tailandesi capaci di sorridere e scherzare anche in un momento difficile, e il suo amico la persona sulla quale concentrare tutta la sua attenzione.
Alla sera andando a dormire mi sono accorto che quel ragazzo mi aveva raccontato il Natale.
Auguri a tutti, Alberto e il JSN
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