“Se qualcuno ti presta le gambe, vai dove vuole lui”
di Antonio Landolfi, Coordinatore MAGIS (www.magisitalia.org)
“Se qualcuno ti presta le gambe, vai dove vuole lui”.
Ragionando sul fatto che l’occidentale medio è, spesse volte, abituato e convinto di detenere la verità nei confronti degli immigrati, Abu, senegalese da più di 10 anni in Italia, scrive questo proverbio nella sua lingua wolof e poi lo traduce. 10 parole ma un manuale per evitare di fare una cattiva cooperazione internazionale e che sprigiona tutta la forza della necessità di attuare l’educazione interculturale, oggi, nella penombra postmoderna, guardando in particolare al nostro Paese nel quale via via si è affermata una cultura dell’individualismo, sfociato nell’egoismo, nella corruzione e nell’ingiustizia frutto di una retta coscienza ridotta e di uno smarrimento dell’etica.
Fermarsi ad ascoltare può aiutare ad apprendere cose che non si possono conoscere se si parla e basta, senza considerare il punto di vista dell’altro. Anzi, l’altro rappresenta quasi una minaccia in quanto diverso, per provenienza, cultura, religione. Si è diffidenti, in quanto tale atteggiamento è frutto della non conoscenza, dei pregiudizi, dei luoghi comuni, della superficialità con la quale mi approccio ad interagire con culture altre. E poiché il mondo è come una casa, è indispensabile passare dalla diffidenza all’accoglienza; anche delle idee altrui.
Se faccio avvenire in me una perturbazione, uno spiazzamento cognitivo, un pensiero divergente che non si assimila facilmente alle mie idee, ho raggiunto il cuore dell’intercultura. La pedagogia dell’identità deve essere coniugata con quella della differenza e, poiché oggi l’altro, quindi la differenza, è la regola, la norma, la tolleranza non basta ed è necessario passare ad una cultura della convivialità delle differenze, cioè della solidarietà (reale condivisione) e della cooperazione. E’ su questa convinzione che il MAGIS opera in Italia con azioni di educazione globale; è su queste basi che realizziamo progetti di sviluppo nell’ambito della cooperazione internazionale.
Crediamo fermamente nel significato e valore del proverbio citato da Abu; per questo abbiamo avviato la Campagna “Educare è condurre lontano”, una sorta di progetto culturale per orientare le nostre azioni di sensibilizzazione in Italia ed occasione privilegiata di raccolta fondi destinata ai giovani del Senegal per offrire al loro Paese speranza di futuro nella costruzione del bene comune. Investi nel futuro del Senegal e disegna con noi la solidarietà.
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