Servizio Civile Universale, legge trentina apripista
Venerdì 13 dicembre, a Villa S. Ignazio si è tenuto il Convegno Nazionale sul Servizio Civile Universale. Giovani e Adulti tra Diritti e Doveri. Un importante momento propositivo e di studio rispetto alle possibilità di impegno del mondo giovanile ed adulto per garantire diritti fondamentali e comprendere quali sono i doveri conseguenti.
La Cooperativa Villa S. Ignazio ha fatto suo il Manifesto per un servizio civile universale lanciato dal mensile del non-profit italiano Vita. Così, molti responsabili di enti del terzo settore trentino, in rappresentanza di un centinaio tra cooperative sociali, associazioni culturali, ambientali ed enti di formazione, si erano dati appuntamento a Villa S. Ignazio lo scorso 28 febbraio per promuovere la Campagna per il Servizio Civile Universale. Nel frattempo, la Provincia Autonoma di Trento, recependo l’importanza della campagna, ha introdotto una disposizione di legge contenuta nella legge Finanziaria approvata dal Consiglio provinciale che introduce il “Servizio civile universale”. Principio alla base della norma è che “il servizio civile è un diritto per tutti i giovani”.
La norma consente, per la prima volta in Italia, agli enti privati sia non profit sia profit di accreditarsi accanto agli enti pubblici all’albo provinciale del servizio civile e di ottenere dalla provincia il finanziamento delle spese previdenziali e di assicurazione, mentre gli oneri contributivi e il compenso mensile rimangono a carico del singolo ente. Viene garantita al giovane, inoltre, la certificazione dell’attività svolta e la modulabilità dei tempi di durata del servizio, da pochi mesi a più anni. Unico caso in Italia, la legge istituisce un diritto per i giovani di poter accedere a questa esperienza.
Restano ancora da fare i decreti attuativi per dare piena operatività alla norma ed è su questo che si è concentrata l’attenzione dei partecipanti al convegno: “Vogliamo evitare che vengano imposte regole dall’alto – sottolinea Dario Fortin dell’Università di Trento e della Fondazione S.Ignazio – e presentare all’amministrazione provinciale le nostre idee e proposte, dando un contributo attivo e avendo voce in capitolo su scelte che ci riguardano”. Il Convegno è stata un’occasione per confrontarsi su alcuni punti rimasti in sospeso, ad esempio i criteri di selezione dei progetti e come evitare che le aziende usino la legge per avere semplicemente manodopera a basso costo.
L’auspicio dei promotori del convegno è che l’esperienza trentina sia da esempio ed esportabile in altri territori. “Lanciamo un appello alle regioni e al governo, affinchè venga valorizzato questo straordinario capitale umano” conclude Fortin, anticipando i risultati di una ricerca sui 40 anni di esperienza di Villa Sant’Ignazio: “Chi ha svolto il servizio civile in alternativa al servizio militare ha ammesso che non lo avrebbe fatto se non fosse stato obbligatorio, ma a posteriori lo rifarebbe. Questo significa – conclude – che il servizio civile ha la forza straordinaria di far emergere la motivazione interiore al dono”.
La Fondazione S. Ignazio ha organizzato il Convegno grazie alla collaborazione di: Provincia Autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento, ANEP – Associazione Nazionale Educatori Professionali, CISSC – Centro Interuniversitario di Studi sul Servizio Civile, Coop. Villa S. Ignazio, Forum Trentino per la Pace, Redattore Sociale, Agenzia giornalistica quotidiana, VITA non profit.
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